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Cambiamenti climatici nel contesto dell’Argo Pontino

Esteso a sud-est di Roma, tra i Monti Volsci e il Mar Tirreno, l’Agro Pontino può essere inteso come un palinsesto di progetti successivi conclusisi con la “bonifica integrale” del 1935.
Il conflitto tra le nuove città volute da Mussolini – Latina, Sabaudia e Pontinia – e le campagne bonificate che le circondano era emerso già nel secondo dopoguerra, quando l’intera regione era soggetta ai piani di sviluppo della Cassa del Mezzogiorno.
Come sottolineano dagli esperti locali, il deterioramento della qualità dell’acqua, l’aumento delle richieste idriche contrastanti per usi urbani e agricoli e gli effetti del cambiamento climatico stanno oggi diventando sempre più evidenti. Basti ricordare la tromba d’aria del 29 Settembre 2022 che ha distrutto serre e allevamenti nella zona tra Sabaudia, Pontinia e San Felice Circeo; anche le forti piogge del marzo 2021 hanno causato allagamenti in diverse zone, mettendo a dura prova la rete dell’Ente di bonifica dei canali di drenaggio.
Il caso della Pianura Pontina ha una rilevanza transnazionale poiché, nel corso del XX secolo, altri paesi europei si sono avventurati in processi di sviluppo agricolo e di colonizzazione su larga scala.

Gli obiettivi

La ricerca si prefigge attraverso l’individuazione di casi studio europei di individuare strategie a lungo termine per aumentare la qualità complessiva dell’ambiente di vita in il contesto del cambiamento climatico. In particolare si concentra su quelle aree in cui il progetto territoriale incorpora reti idriche naturali ed artificiali, strade, reti elettriche ed infrastrutture al servizio della mobilità costruite nella prima metà del XX secolo.