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Lungo le vie fluviali da Mantova a Venezia

Costruzione di un paesaggio culturale

Obiettivi

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Programma

La città di Mantova è storicamente legata alla sua collocazione al centro di un sistema di relazioni con le città della pianura fino al bordo degli Appennini da un lato e fino al Mar Adriatico verso Est. Nella storia questo ruolo di importanza strategica è stato garantito dalla sua posizione mediana nella Pianura, e da un fitta rete di collegamenti stradali e fluviali.
L’immagine di Mantova porto fluviale attorniato dai sui laghi, ritratta in molte delle stampe storiche della città e nelle foto di archivio fino ai primi del ‘900, rappresenta con evidenza questo ruolo, che ha preso forma nella relazione delle architetture della città con le acque.
Nella storia della città inoltre, sin dalla regimentazione delle acque dei laghi avviata nel XII secolo dal Pitentino, è presente un’idea, che affiora solo a tratti ma sempre ritorna con nuove imprese idrauliche, della navigabilità dei sistemi fluviali che la connettono con tutto il territorio e quindi del suo ruolo di porto fluviale.
Ad oggi la navigabilità da Mantova fino all’Adriatico è permessa dai corsi d’acqua naturali, dai sistemi di chiuse e da una serie di idrovie realizzate per tutto il XX secolo fino ai giorni odierni. A Mantova il Porto di fluviale di Valdaro è operativo dal punto di vista commerciale, mentre da un punto di vista turistico, seppure in maniera poco sviluppata, sono attivi i moli del Lago di Mezzo del Lago Inferiore e di Porto Catena, lo storico porto e arsenale delle città attualmente oggetto di pianificazioni di riqualificazione e sviluppo.
Da questa premessa è nata l’idea di un progetto di ricerca per la costruzione di un paesaggio culturale da Mantova a Venezia, lungo i percorsi antichi e nuovi delle vie fluviali. Un paesaggio culturale che può esser ricostruito in primo luogo attraverso il collegamento, potenziato ed efficiente, di una serie di luoghi notevoli che lo caratterizzano.
Un sistema di trasporto su acqua, altamente tecnologico alimentato da energie rinnovabili,  permetterebbe di potenziare la rete di collegamenti con nuove e diverse possibilità sia per fini turistici che infrastrutturali.
I sistemi e le strutture di ingegneria idraulica, i paesaggi naturali e agricoli, i parchi lacustri e fluviali, infine le città e le architetture direttamente collegate al percorso fluviale, come Ferrara ad esempio quasi esattamente a metà della rotta che conduce all’Adriatico, fungono infatti da poli di riferimento e luoghi notevoli di questo percorso: vere e proprie stazioni culturali che messe in relazione potrebbero alimentare una narrazione della storia dei luoghi e dei loro valori, ma soprattutto una riscoperta e messa in circolo di nuove idee e scambi culturali.
In quest’ottica diventano allora indispensabili gli interventi progettuali affiancati alla ricerca storica dei valori che legano la visione di un possibile paesaggio culturale.
Il progetto di architettura infatti si fa carico non solo di rispondere alle esigenze funzionali, programmatiche e strategiche che un piano territoriale di questo genere impone, ma anche di attivare attraverso il dialogo tra antico e nuovo, la riscoperta, valorizzazione e rifondazione dei valori che ritroviamo nel patrimonio.
La storia è un patrimonio di significati che si esprimono nelle forme, da cui estrarre lezioni e da indagare per riscrivere quei significati e portarli a noi con un senso rinnovato. Attraverso le analogie con le forme del Patrimonio di territori e città, si può arrivare a comprendere il sistema di valori che appartiene ai luoghi e ripresentarlo nel presente attraverso il progetto, aggiornandolo e aggiungendo una parte che rispecchi il nostro tempo. E ripresentandosi, i significati di queste forme si ripercuotono, rivelando l’identità dei luoghi e generando un senso di appartenenza.