Space Shepherd. Using space systems to save human lives

2014
Il Mediterraneo è sempre stato considerato un’area di intensi scambi politici, economici e culturali, ma nell’ultimo decennio è diventato anche luogo di intensi flussi migratori verso l’Europa. In seguito all’aumento esponenziale del numero di arrivi via mare, le istituzioni europee cercano nuove soluzioni per rafforzare il monitoraggio dei confini esterni dell’Unione Europea. Tale operazione, che coinvolge un’area geografica molto estesa, risulta però complessa e costosa se svolta solamente con i mezzi tradizionali (radar di terra, mezzi aerei e navali). In questo contesto il progetto di ricerca Space Shepherd si è occupato dello studio di fattibilità di un sistema integrato ottico-radar per l’individuazione, il monitoraggio e il tracciamento d’imbarcazioni sconosciute in navigazione nel Mar Mediterraneo utilizzando dati provenienti da sensori ottici e radar alloggiati su satelliti già operativi. A partire dallo studio del fenomeno migratorio nel Mediterraneo e dall’analisi dello stato dell’arte delle tecniche di ship detection da dati di osservazione della Terra, è stato definito l’algoritmo più efficiente per individuare imbarcazioni anche molto piccole (10 m), combinando opportunamente dati ottici e radar ad alta e media risoluzione spaziale. Tali dati, acquisiti in diverse date e aree, sono stati elaborati mediante un procedimento sostanzialmente parallelo, che ha permesso di individuare le imbarcazioni tramite un algoritmo automatico basato su un approccio ad oggetti. Una successiva analisi spaziale ha permesso di stimare posizione, direzione, lunghezza e velocità delle imbarcazioni identificate.
L’integrazione dei risultati con i dati reali forniti dal Sistema di Identificazione Automatica (AIS), ha permesso di validare le stime automatiche di lunghezza e direzione e di discriminare le imbarcazioni di migranti da quelle legali.