imagealt

NEST – Gregorio Carboni Maestri

MI-BRU: architettura e cultura politecnica italiana a Brusselle, il caso-studio AAM / ARAU (1960-1990)

Il progetto di ricerca MI-BRU si propone di investigare l’impronta e l’eredità della tradizione italiana e politecnica milanese in Belgio, e in particolare a Brusselle. Il contributo del Politecnico di Milano viene tracciato mettendo in luce le interazioni architettoniche tra Italia e Belgio dal secondo dopoguerra fino a oggi, con un focus specifico sugli anni Sessanta e Settanta, arricchito da un’analisi delle opere realizzate da architetti italiani nella capitale belga.

La rivista Archives d’Architecture Moderne rifletteva un approccio critico e militante, ponendo al centro il ruolo dell’archivio nell’architettura tra Ottocento e Novecento. Questi sforzi esprimevano una resistenza contro l’industrializzazione e il produttivismo. Il gruppo attorno agli AAM criticava il Movimento Moderno e la società borghese, proponendo soluzioni architettoniche tradizionali trovando sostegno e influenze reciproche in Italia, in particolare a Milano, dove dibattiti, teorie e settori della cultura architettonica sostenevano un’opposizione intellettuale a quelle che venivano considerate “derive” del Movimento Moderno.

Nel tempo, la rivista AAM passò da una fase radicale a una conservatrice, con Maurice Culot che cercava di affermare uno stile architettonico attraverso una critica ideologica di matrice nostalgica. I legami con l’Italia includevano pubblicazione di testi tradotti dall’italiano e discussioni critiche sulle esperienze condivise tra Belgio e Italia. L’analisi si concentrerà sulle influenze reciproche e le intersezioni culturali, mediante lo studio di opere architettoniche e interviste con figure rilevanti dell’architettura contemporanea.

Metodologia e strumenti

La ricerca si propone, con un approccio interdisciplinare e storiografico, di consultare, raccogliere e analizzare materiale bibliografico e documentale presso gli archivi storici (AAM, CIVA, ARAU, ULB, LOCI), affiancando esempi critici e comparativi di architetture e interviste al fine di ottenere testimonianze dirette di storia orale da protagonisti e attori chiave del periodo in oggetto ma anche d’italiani che abbiano influenzato il contesto belga.

Obiettivi e risultati previsti del progetto

Il progetto si pone l’obiettivo di contribuire alla letteratura accademica, fornendo una prospettiva critica e aggiornata sull’influenza dell’architettura italiana, con particolare attenzione al ruolo di Milano come catalizzatore culturale e sociale nel contesto belga. Al centro del progetto vi è l’analisi delle dinamiche culturali e architettoniche tra Italia e Belgio, con l’intento di stimolare ulteriori ricerche e dibattiti sull’italofilia sviluppatasi nel corso del Novecento e all’inizio del nuovo millennio. In tal senso, l’indagine si proporrà di esplorare tematiche culturali, metodologie progettuali, atteggiamenti critici, panorami estetici e processi didattici, ponendo l’architettura come fulcro di dialoghi interdisciplinari tra architetti, istituzioni accademiche e pubblicazioni specializzate.

Uno degli obiettivi principali del progetto è colmare una lacuna storiografica riguardante l’evoluzione dei rapporti culturali e professionali tra Italia e Belgio, con particolare enfasi sulla Scuola La Cambre di Bruxelles. In questo contesto, saranno analizzate le dinamiche della cosiddetta “brussellizzazione” e della speculazione edilizia post-Expo ’58, evidenziando l’influenza degli architetti italiani, in particolare quella dei Néo Rationalistes legati agli Archivi di Architettura Moderna. La ricerca considera, inoltre, l’importanza degli AAM, fondati da Delevoy e altri, per preservare i documenti di architetti e costruttori belgi in un periodo segnato dall’erosione del patrimonio storico e dalla crescente depoliticizzazione.

L’indagine si avvarrà della collaborazione di accademici, ricercatori, assegnisti, dottorandi e studenti del Politecnico di Milano e dell’Université libre de Bruxelles, con lo scopo di promuovere una cooperazione internazionale e interdisciplinare. La ricerca prevede una fase di ricostruzione storica e analisi critica delle interazioni culturali italo-belghe, culminando nella produzione di una pubblicazione monografica. I risultati saranno presentati anche in articoli specialistici e conferenze dedicate. Questi studi consolideranno ulteriormente il dialogo accademico tra i due paesi e contribuiranno a un’analisi più profonda delle reciproche influenze culturali.