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NEST – Ivan Brambilla

Architettura italiana a Berlino: la centralità del sapere politecnico nel confronto culturale tra Italia e Germania.

A partire dagli anni Cinquanta si intensifica lo scambio culturale e professionale tra architetti moderni italiani e tedeschi, già affermatosi nel periodo tra le due guerre.

In questo scambio, una posizione di particolare rilievo assume il contributo a Berlino di alcune autorevoli figure provenienti dal contesto milanese e/o legate a vario titolo al Politecnico di Milano.

Questo fatto, confermato dalle numerose e crescenti occasioni di confronto, si deduce innanzitutto dall’importante contributo che essi hanno dato alla trasformazione della città tedesca, sia in termini di proposte progettuali rimaste sulla carta, sia soprattutto in termini di opere effettivamente realizzate. I gravi danni indotti dalla Seconda Guerra Mondiale e la particolare storia di Berlino – al centro di interessi geopolitici internazionali che portarono alla costruzione di un muro che divise la città in due parti tra il 1961 e il 1989 – ne fecero un vero e proprio luogo di sperimentazione architettonica e urbanistica, che di volta in volta rifletteva le tendenze più attuali dell’epoca. Berlino rappresenta infatti una vera e propria città laboratorio, come contesto in cui testare le più aggiornate teorie sull’architettura e sulla forma urbana. Tra queste, le riflessioni sulla città storica e sulla sua tradizione costruttiva, fortemente ispirate dal contributo della scuola italiana, soprattutto nella figura carismatica di Aldo Rossi, che hanno portato all’esperienza dell’IBA (1979-84/87) e sono proseguite con le importanti trasformazioni urbane promosse nella fase postunitaria sotto la guida del Senatsbaudirektor Hans Stimmann.

Nell’ambito del lavoro di ricerca qui presentato, particolare rilievo viene dato a quelle opere “pionieristiche” che hanno suggellato concretamente il contributo di Milano alla città di Berlino (Ovest), come l’edificio residenziale di Luciano Baldessari nell’Hansaviertel (1954-58) e la sede di Melchiorre Bega per la casa editrice Axel-Springer (con Gino Franzi, Gustav Müller e Franz Heinrich Sobotka – 1959-65). Due edifici a torre cronologicamente vicini, testimoni concreti della volontà di profondo rinnovamento e della vocazione internazionale della città.

Avendo come sfondo tematico la ricezione del grattacielo americano in ambito europeo – già in atto nei primi decenni del XX secolo – queste opere sono tra gli attori che animano l’acceso confronto tra la “città capitalista” e la “città socialista” fortemente sentito in quegli anni e fatto ineludibile nella Berlino del tempo.

Metodologia e strumenti

Il lavoro di ricerca persegue due diverse linee di indagine.

La prima di tipo “orizzontale”, svolta quasi esclusivamente in termini di ricerca bibliografica, che osserva trasversalmente due temi: gli scambi culturali tra Italia e Germania – concentrandosi più in particolare sul contributo degli architetti italiani alla città di Berlino – e l’affermazione del tema del grattacielo in Europa.

Il secondo è “verticale” e si concentra sui due principali casi di studio: la torre nell’Hansaviertel di Luciano Baldessari e l’Axel-Springer-Hochhaus di Melchiorre Bega. Temi centrali di questa seconda linea di indagine sono la raccolta del materiale d’archivio, la sua catalogazione interna e l’analisi tipologica dei due progetti.

Gli archivi di riferimento per la Axel-Springer-Hochhaus sono: il Bauaktenarchiv Bezirksamt Friedrichshain Kreuzberg, Berlino; l’Unternehmensarchiv Axel-Springer, Berlino; l’Archivio Melchiorre Bega presso l’Università IUAV di Venezia.

Gli archivi di riferimento per la torre residenziale nell’Hansaviertel sono: il Bauaktenarchiv Bezirksamt Mitte, Berlino; la Fondazione CASVA al Castello Sforzesco di Milano; l’Archivio Baldessari al Politecnico di Milano; il Fondo Luciano Baldessari al Mart di Rovereto.

Gli Obiettivi

  • la ricostruzione in sintesi del rapporto tra Italia e Germania all’interno del dibattito architettonico dal dopoguerra ad oggi;
  • l’anagrafe delle opere realizzate dagli architetti italiani a Berlino;
  • l’indagine documentaria, la contestualizzazione storica e l’analisi architettonico-tipologica dei grattacieli per l’Hansaviertel di Luciano Baldessari e per la casa editrice Axel-Springer di Melchiorre Bega